Angela e Maria
Ieri mattina ho risalito in auto la Val di Staffora, una magia di colori tra il giallo e l'arancione in piena esplosione autunnale. Ho superato la tentazione di fermarmi a Varzi per acquistare il suo famoso salame DOP e ho proseguito digiuno fino alla mia destinazione, Casanova di Staffora.
Ogni prima domenica del mese in questo sperduto paesino di montagna, quasi disabitato l’Associazione/Fondazione Nova Cana ideata e guidata da Angela Volpini e da suo marito, si riunisce per una mattinata di confronto in presenza e online con amici e simpatizzanti provenienti da tutto il mondo. Dopo il piacevole confronto di poco più di due ore si prosegue con un pranzo conviviale e si conclude nel pomeriggio con la Messa al Bocco - vicino al luogo delle apparizioni.
Non era la prima volta che incontravo Angela di persona. A luglio questa estate le avevo già fatto visita per intervistarla mentre preparavo la tesina di ricerca a conclusione del percorso di studi per diventare pranoterapeuta. Trovai nel dialogo con lei a tu per tu una fonte utile di ispirazione tant’è che le dedicai il capitolo conclusivo “Lo sguardo contemplativo sulla realtà per una nuova umanità”.
Oggi ha 85 anni e si presenta con molta semplicità, come un'anziana signora dal sorriso dolce e due occhi dal guizzo vivace e curioso di una bambina. Io parlo come mangio dice spesso di sè... ma è da quando aveva 7 anni che parla con la stessa semplicità senza quasi fermarsi per raccontare dell'esperienza unica che l'ha vista protagonista.
Dal 4 giugno 1947 ogni mese lo stesso giorno fino al 4 giugno 1956 ebbe circa un'ottantina di apparizioni di Maria.
Non si è fatta suora, non ha fondato un luogo di culto mariano, non ci sono ad oggi pellegrinaggi, immaginette, statuine... insomma non è nato santuario come ci si sarebbe potuto aspettare viste le premesse.
Celebre la frase con cui pochi giorni dopo la sua prima apparizione replicò al vescovo del posto che le chiedeva di non raccontare ai quattro venti della sua esperienza e che se l'avesse raccontata solo a lui, le avrebbe creduto: io non ti ho chiesto di credermi... e tu allora non chiedermi di obbedirti!
I mistici si chiamano così perchè, come suggerisce la parola greca da cui deriva il termine (muo infatti significa tenere la bocca chiusa) hanno difficoltà a raccontare a parole la loro esperienza.
Angela è da quando ha 7 anni che instancabilmente ne parla. Non senza difficoltà ha cercato di tradurre in un linguaggio adatto ai tempi moderni ciò che ha visto, sentito, percepito e intuito. Ha creato un messaggio di speranza valido per gli esseri umani di oggi semplice e disarmante che racconterò più avanti nel dettaglio.
In realtà pare che fu proprio Maria a spiegarle il motivo della sua visita: sono venuta per insegnarvi la via della felicità sulla terra.
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Nel tardo pomeriggio, dopo aver abbracciato affettuosamente Angela e i presenti sono rientrato lentamente verso casa, attraversando una vallata incantata, sbiadita da una nebbia candida come il cotone e finissima come la neve, evitando però ancora una volta di acquistare il famoso salame di Varzi.
Sarà per la prossima puntata.


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