Prana
Il prāṇa, nella tradizione millenaria ayurvedica e nei testi vedici (Veda e Upaniṣad), è l’energia vitale che circola nell’intero universo. In sanscrito prāṇa significa letteralmente “respiro, soffio”: il respiro è il suo veicolo principale nell’essere umano.
Una resa più scorrevole: “Rendo omaggio al Prāṇa, dal cui potere tutto ciò che vive è retto; egli è il principio che governa ogni essere e in lui ogni cosa trova stabilità e nutrimento.”
Questa energia è ovunque: nell’aria, nel cibo, nella luce, nella natura. Nell’uomo entra soprattutto attraverso il respiro e sostiene le funzioni fisiche, mentali e spirituali. Quando il flusso del prāṇa si squilibra compaiono stress, disagio psico-fisico, fino alla malattia. Cause comuni di squilibrio sono alimentazione inadeguata, abitudini mentali e relazionali poco sane, o un ambiente che non è in sintonia con la persona.
L’Ayurveda (आयुर्वेद, āyurveda, da veda “conoscenza” e āyus “vita”: cioè “conoscenza della vita”) ha raccolto in millenni un patrimonio di pratiche per prevenire e riequilibrare questi disturbi. Nei Panchakarma Centre in India lavorano insieme medici ayurvedici, terapisti, erboristi, massaggiatori, operatori marma e consulenti dell’alimentazione: attraverso cicli depurativi e riequilibranti aiutano la persona a ristabilire il flusso del prāṇa sul piano fisico, psichico e spirituale.
L’approccio ayurvedico è per sua natura olistico: le parti sono sempre collegate al tutto dove il tutto è sempre di più della semplice somma delle parti.
In Occidente, più legato al metodo scientifico e alla misurazione, il prāṇa può sembrare un concetto lontano. Ma in India, più di 3.000 anni fa, si osservava già una cosa semplice: la vita è energia in circolo; se ne ostacoli il flusso, ne soffri tu e ne soffre ciò che ti sta attorno.
E da dove si comincia? Dal respiro. Inspiro, trattengo, espiro, pausa. Il primo modo per prendersi cura del prāṇa è accorgersi che c’è.



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